Le puttane

Perché le puttane ti danno solo la felicità.
Non ti guardano i difetti.
Sorridono sempre.
Ti chiamano “amore” anche se in corpo provano un terribile orrore.
Le puttane ti fanno godere.
Puoi chiedergli di pisciarti in bocca, ti infilano un cazzo finto nel culo; puoi domandar loro di fare le cose più sconce, e per il giusto prezzo in fogli di carta, ti diranno di sì.

Le mogli, invece, hanno un ingiusto prezzo in valutazioni emotive, ricatti, giudizi.
Le mogli non sanno il sesso cos’è, non tutte, perlomeno.
Le mogli sono femmine biologiche.

Le puttane sono femmine per scelta: è il loro lavoro e cercano di farlo al meglio. Essere femmina, fare la femmina, diventare donna. Trasformarsi. Non è la stessa cosa.

Le donne sanno poco degli uomini.

Le puttane sono le migliori amiche degli uomini, e sanno come pensano.
Sanno che quei maschi sono i loro figli, i loro fratelli, i loro padri. A volte, nei giochi, vogliono farsi chiamare proprio così: “papi”, “fratellino”, o “piccino della mamma”.
Le puttane sanno come gli uomini si sentono, ed è esattamente quello che le mogli non sanno.

Le mogli pretendono sempre che siano i maschi, “quei maiali insensibili” a dover capire, intuire un umore che aleggia, un’indisposizione emotiva e mentale.
Le donne si sentono superiori e per questo trattano gli uomini come loro sottoposti. (E dei sottoposti non ci si cura mai abbastanza).

Le puttane, invece, sanno di essere delle persone invisibili. Se un uomo le incontrerà per strada fingerà di non conoscerle affatto.
Sanno di essere subumane sebbene assai più belle di tutte le altre (a volte, alcune, sono proprio meravigliose…penso all’incantevole statua rumena che ho sempre e solo visto da dietro, sotto la tettoia di un benzinaio illuminato sulla strada verso l’Eur). E sapendo questo, mettono i loro uomini su uno scalino.
Così, un uomo, di notte, diventa importante per qualcuno. Addirittura si lavano, si cambiano i boxer bucati, quando è probabile che nei giorni qualunque non lo facciano affatto.
Così, l’uomo, per incontrare una puttana, si prepara al meglio, come un bambino voglioso di essere amato dalla mamma di un altro, pur sapendo che è un amore finto.
Un amore a ore.
A pagamento.
Un amore minore.
Un amore mimato.
Ma tu lo sai no, quanto è potente la catarsi del teatro.

Pagando un biglietto puoi piangere, amare, morire di guerra o di dolore. Puoi resuscitare, essere salvato, per sempre perdonato.
Il teatro ti cambia.
È il gioco del facciamo finta che.
I bambini lo sanno. Il gioco delle parti, è l’unica cosa realmente vera.

3 pensieri riguardo “Le puttane

  1. Sì. È così. Analisi profonda, descrizione acuta, conoscenza allargata. Siamo personaggi in cerca di autore. Brava! Ma non credo sia un amore “minore”…
    Pensaci.

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